Escherichia coli

13.04.2015 19:04

L’Escherichia coli sta mettendo in allarme il mondo, visto che stiamo assistendo ad una vera e propria psicosi, che ha portata molti a non consumare frutta e verdura per la paura del contagio. I casi di infezione sono aumentati sempre di più, mentre ancora non si è fatta del tutto chiarezza sulla situazione. Ma quali sono le cause e i sintomi tipici di questo tipo di infezione?

 

Escherichia coli: i sintomi dell’infezione provocata dal batterio

sintomi dell’infezione determinata dall’Escherichia coli nella fase iniziale sono piuttosto lievi. Si tratta più che altro di mal di pancia e di diarrea senza tracce di sangue. Con il passare del tempo la situazione tende a peggiorare. In questo caso da persona a persona si assiste ad una variazione dei sintomi anche in base alla carica batterica. Tuttavia si può affermare che in generale si manifestano crampi addominalivomito e diarrea con sangue. Si può avere anche la febbre, che di solito non supera i 38.5 °C. In genere si guarisce nell’arco di cinque o di sette giorni..

 

Escherichia coli: le complicanze provocate dall’infezione

L’infezione da Escherichia coli può portare a delle complicanze. A questo proposito va ricordato l’insorgere della sindrome emolitico uremica: riduzione della diuresistanchezza,colorito non roseo delle guance e della mucosa della parte interna delle palpebre. È importante riconoscere i sintomi della sindrome emolitico uremica, perché solo un intervento tempestivo attraverso il ricovero in ospedale può portare a salvare il rene, ad evitare la dialisi e le possibili conseguenze fatali.

Il contagio da Escherichia coli può essere determinato dall’ingestione di cibi o di acquacontaminati. Gli alimenti che risultano più a rischio sono le verdure e la carne di manzo macinata, che non viene cotta a sufficienza. Di conseguenza bisognerebbe stare attenti in particolare agli hamburger, ai salami e al latte non pastorizzato. Il batterio è in grado di svilupparsi nell’intestino degli animali, per cui i vegetali possono essere contaminati solo dall’esterno, ad esempio mediante l’irrigazione con acque infette. La causa principale dello sviluppo di ceppi batterici molto resistenti è costituita dal trattamento degli allevamenti di animali con antibiotici. Si può incorrere nell’infezione anche se si nuota in acque contaminate, se per caso dovesse capitare di ingerire accidentalmente l’acqua. È da ricordare che un individuo affetto può trasmettere per via oro-fecale l’infezione, se non si lavano con cura le mani, dopo essere andato in bagno. Ecco perché è importante sapere come difendersi dal batterio tossico attribuito al batterio killer. La parola d’ordine è prevenzione, anche se  un indagine sul rapporto tra igiene e salute ha messo in risalto che gli italiani si lavano poco le mani.
 

fonte  www.tantasalute.it

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